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VIAGGIO NELLE STANZE DI D’ANNUNZIO: IL CONVITTO CICOGNINI IERI E OGGI – In collaborazione con EatPrato2018

VIAGGIO NELLE STANZE DI D’ANNUNZIO: IL CONVITTO CICOGNINI IERI E OGGI – In collaborazione con EatPrato2018

La storia del Convitto – E’ l’istituzione scolastica statale più antica della città, fondata dai padri Gesuiti nel 1692: il Convitto Nazionale Cicognini è stato nei secoli un centro di eccellenza per la cultura e la formazione, punto di riferimento per il Granducato di Toscana prima, del Regno d’Italia poi e infine della Repubblica Italiana.

Tra le stanze di D’Annunzio e Malaparte – Punto di riferimento che ha attirato tra le sue stanze e i suoi banchi illustri nomi di statisti, poeti, amministratori pubblici. Il più celebre e nominato è Gabriele D’Annunzio, il Vate, che negli anni della sua giovinezza – in particolare dal 1874 al 1881 – ha qui trovato ispirazione. Come lui, tanti altri nomi illustri sono passati dalle stanze del Convitto Cicognini: il più complesso e stravagante è stato senz’altro Curzio Malaparte, nato Kurt Erich Suckert il 9 giugno 1898 da padre tedesco e madre italiana e di cui ricorre dunque il 120° anniversario dalla nascita. Uno degli scrittori italiani più indipendenti del XX secolo, come ha egli stesso dimostrato scrivendo “Maledetti Toscani”.

Convitto Cicognini, cortile interno – Photo Credit: Studio Lani, Prato

Altri convittori illustri – Ricordiamo poi Cesare Guasti, uno dei costitutori dell’Archivio di Stato di Firenze di cui è diventato prima direttore e successivamente sovrintendente agli Archivi della Toscana, ma anche il senatore del Regno d’Italia ed ex ministro Giuseppe Mazzoni, il parlamentare ed ex ministro nonché fondatore della Confederazione Italiana del Lavoro Giovanni Bertini, il secondo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia dopo Cavour Bettino Ricasoli, l’ex parlamentare Antonio Angiolini divenuto poi presidente della Cassa di Risparmio e il giurista nonché Senatore del Regno d’Italia Francesco Buonamici. Dalla politica alla cultura: i più lontani da noi nel tempo sono lo storico, bibliotecario ed abate Giovanni Lami (vissuto a cavallo tra il 1600 e il 1700), così come anche il filosofo sensista Giovanni Alberto De Sorìa, vissuto nel XVIII secolo. Tra i più recenti invece troviamo lo scrittore e poeta Tommaso Landolfi, lo storico Sebastiano Nicastro, lo scrittore Ermolao Rubieri, il critico e scrittore Ferdinando Carlesi, il poeta e librettista Ranieri Calzabigia, il poeta Luigi Sacchi e lo scrittore e drammaturgo, nonché autore della famosa “Cena delle beffe” Sem Benelli. Sono invece personaggi che hanno rivestito ruoli di primo piano a livello locale il fondatore del CAI Emilio Bertini e il fondatore dell’Unione Industriale Ciro Cavaciocchi. Tra i suoi illustri convittori, il Collegio Cicognini può vantare anche alcune autorità ecclesiali: l’Arcivescovo metropolita di Siena Mons. Ferdinando Baldanzi, il Vescovo di Arezzo Mons. Attilio Fiascaini e il Vescovo di Volterra Mons. Giuseppe Targioni.

Le sale storiche del Convitto – A rendere questo edificio oltre che storico altresì di elevato interesse artistico e architettonico è la maestosità della struttura ma soprattutto lo stile delle antiche sale che lo compongono. L’edificio progettato dal gesuita Giovan Battista Origoni visto dall’esterno è imponente, mentre a dare il benvenuto all’interno sono l’atrio e il portale d’ingresso opera dell’architetto pratese Giuseppe Valentini. Ed è proprio all’interno che l’edificio mostra tutto il suo splendore: la cappella settecentesca con interessanti arredi lignei ed il teatro realizzato nel 1781-83, dove Luigi Catani dipinse due tempere ovali ai lati del palcoscenico con figure allegoriche, mentre la volta è stata rifatta nel 1940 e decorata dal pratese Guido Dolci.

Convitto Cicognini, Teatro – Photo Credits: Studio Lani, Prato

Tutte le foto a corredo del presente articolo, riferite agli interni della struttura e al cortile interno, sono state gentilmente concesse dal Convitto Cicognini e realizzate dallo Studio Lani in Prato.

Il Refettorio affrescato – Una delle stanze più belle del Convitto Nazionale Cicognini è senza ombra di dubbio la Sala del Refettorio, le cui pareti sono state affrescate dal pittore pratese Giacinto Fabbroni nel 1754 con alcune Storie Sacre tratte dalla Bibbia: Ester e Assuero, Rebecca al pozzo, Adorazione dei Magi, Agar e Ismaele, Mosè salvato dalle acque, Gloria e Sant’Ignazio. La volta è stata successivamente ridecorata, con stucchi e nature morte, da Eugenio Michelin nella seconda metà dell’Ottocento.

Convitto Cicognini, Sala del Refettorio – Photo Credits: Studio Lani, Prato

Ed è proprio in questa sala imponente e suggestiva, che venerdì 8 giugno alle ore 17 Fooding Planet avrà l’onore di condurre un incontro in cui si parlerà di “Cibo dei convitti prima dell’età dei consumi, dal Settecento a Gian Burrasca”. Racconti e ricette del Convitto Cicognini che si incontrano nella piacevole chiacchierata con Bruna Tomasello e la Prof. Maria Rodighiero, con la partecipazione del Prof. Nicola Di Filippo dell’Associazione Historiaedita. Una occasione per parlare di cibo in chiave emozionale e degustare, al termine dell’incontro, una pappa al pomodoro cucinata per i presenti dai cuochi del Convitto.

Alle ore 15 e alle ore 16, gli studenti del Convitto accompagneranno i partecipanti all’incontro – e non solo – alla scoperta delle sale storiche in una visita guidata gratuita che, come anche il successivo incontro, sono gratuiti ma è consigliata la prenotazione a  info@pratoturismo.it

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